“Tra cielo e terra. Frammenti Urbani” di Elisa Donetti

ORSARA DI PUGLIA (Fg) – E’ stata inaugurata domenica 27 settembre, alle 11, nella Cantina di Nuova Sala Paradiso, la mostra “Tra cielo e terra. Frammenti Urbani” di Elisa Donetti, artista che recentemente ha esposto i suoi quadri a Milano, in due collettive organizzate per l’Esposizione Universale e curate da Gianmarco Puntelli e Giulia Sillato nel Palazzo dei Giureconsulti (a giugno) e nell’Expo Gate (ad agosto), spazio Sforza della Triennale. E’ proprio l’Expo di Milano l’anello di congiunzione tra l’arte pittorica di Elisa Donetti e quella culinaria di Peppe Zullo. Il cuoco orsarese, a maggio 2015, ha rappresentato la cucina pugliese nel Padiglione Eataly, all’interno del quale ha gestito per un mese il Ristorante Puglia. La mostra in cantina è stata curata dagli architetti Nicola Tramonte e Tiziana Di Sipio.
La Cantina del Paradiso è uno spazio ideale per mostre, conferenze, eventi. Nel 2010, l’opera architettonica progettata da Nicola Tramonte con la collaborazione del maestro d’Arte Leon Marino, è stata selezionata e premiata alla Biennale di Venezia, Mostra Internazionale di Architettura, nella sezione dedicata a “Le cattedrali del vino”. “Questa storia inizia così – racconta Tiziana Di Sipio - stando a desco in ‘Paradiso’ alla corte dello chef Peppe Zullo, in una calda giornata di mezza estate, degustando piatti semplici e prelibati della miglior tradizione pugliese. Due mondi d’arte si sono incontrati casualmente, scoprendo di avere in Expo 2015 un comune denominatore”.
“I quadri della Donetti sono un tripudio di colori e di emozioni catturate su tela e scomposte in numerosi frammenti”, ha spiegato Tiziana Di Sipio. “Raccontano di luoghi e paesaggi del suo mondo onirico e fanciullesco; animato da soggetti affini al magico e all’incantato mondo dell’illustrazione fiabesca”, ha aggiunto Nicola Tramonte. La Cantina del Paradiso rappresenta il cammino ideale, un percorso tra i sentieri onirici dipinti “Tra cielo e terra”, con un viale che si estende per circa 70 metri e accoglie “le opere sospese a mezz’aria, quasi a voler fluttuare nello spazio architettonico della cantina in simbiotica assonanza con il magico mondo donettiano”.